giovedì 25 aprile 2013

Ti ricordi quel mese di aprile? "Banditen", quattro chiacchiere con il colonnello Valerio

di Enzo Caputo, giornalista, storico e scrittore siciliano.

Passeggiamo davanti a Montecitorio, il colonnello Valerio è stanco, nervoso, parla a  tratti. Alterna silenzi a lunghi monologhi. Abbozzo una domanda: - Colonnello  le è stata  data l'opportunità di tornare sulla terra, in Italia ma non la vedo contento, perchè? - Perchè , mi chiede  perchè, già perchè? Ma come potrei con quello che vedo. I miei compagni sono morti; sui monti, dilaniati dal piombo fascista, torturati... in nome di un ideale. 




Cosa potrò raccontare loro quando tornerò nell'aldilà?- Il colonnello si rabbuia, pronuncia frasi sconnesse, si ricompone, continua. Passi che  noi morivamo come mosche e subito dopo ci hanno dato il benservito perchè i "rossi" non potevano  andare al Governo, passi che al rigore di  un'idea si sia sostituito il paternalismo interessato dei partigiani Bianchi. Ho superato il trauma di un Governo che ci ha sempre celebrato ma mai ci ha dato posti chiave. Ormai non faccio più caso a quello che potevamo essere nel dopoguerra, ho quasi dimenticato quelle bombe lanciate nel '44 dal nuovo Esercito italiano a Palermo  sulla folla. 24 morti, "la strage del pane " la chiamarono. Ne sentii parlare dopo la guerra. Dissi tutto ai compagni morti,  non venni creduto e poi la politica? Lo interrompo. Colonnello, ma forse devo chiamarlo Walter, però anche lei  entrò in politica.- "Si. Nel dopoguerra fui eletto deputato tra le file del Fronte Democratico Popolare nel 1948 per la circoscrizione Cuneo-Alessandria-Asti e sempre confermato con il PCI fino al 1963, anno in cui optai per il Senato.  

Nel 1968 però non mi ricandidai, troppo schifo! Non ho vissuto a lungo forse è stato meglio così. Mi hanno pure processato , allora la Giunta per le autorizzazioni a procedere non era come ora, diede l'autorizzazione ma fui assolto". Voglio fargli un'altra domanda, vedo che ha fretta di andare. - Della società di oggi che ne pensa? L'ex senatore si rabbuia. "- Come farò a raccontarlo a loro nell'aldilà! Non c'è meritocrazia, morale,  orgoglio, decisione. Manca la dignità. Non vede quanti si vendono senza pudore, il mercimonio della politica,  lo svilimento delle Istituzioni,  il "troiaio", sa quel cantante. Noi rischiavamo la vita e oggi molti vendono i voti... E' nervoso il colonnello non vuole parlare più. Lo incalzo.- E dell'attuale accordo politico cosa pensa?- Per Valerio è troppo. Ritorno tra le anime dice, la sua espressione si commenta da sola. Passa un'autoblindo tedesca,  il colonnello si porta le mani alla cintura, guarda bene; si rasserena. "Sono ragazzi della 29° ai quali sparavamo per necessità vedo se mi danno un passaggio".

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