venerdì 21 giugno 2013

UNA RETE DI RETI: GAS TORINO

di Gaia Matteucciumbra, laureata in Scienze Internazionali all'Università di Torino, con una tesi sul Km zero.

Negli ultimi anni è emersa chiaramente la crescita del numero dei gruppi. I Gas si sono interrogati su come questa crescita potesse essere indirizzata ed utilizzata per consentire di ottenere prodotti e servizi secondo lo stile dei Gas ma che da un singolo gruppo non possono essere gestiti in modo autonomo a causa della complessità della filiera. Uno strumento in mano ai Gas per ampliare le loro possibilità di acquisto è costituito dai coordinamenti locali, anche detti retine o intergas (Saroldi, 2008).

Le retine sono un coordinamento tra i Gas di una stessa zona che si mettono insieme per svolgere azioni di promozione e per coordinare acquisti. Un esempio tipico è quello delle arance, nel quale l'acquisto in comune tra più Gas consente di ridurre le spese di spedizione. A Torino il coordinamento tra Gas ha dato vita a GASTORINO, un' associazione ed una mailing list a cui sono iscritti i Gas di città e dintorni. “Le Galline Felici” si occupa di gestire un ordine collettivo per i Gas della zona, inviando un messaggio sulla mailing list con le indicazioni per eseguire l'ordine. In questo modo vengono raccolte le richieste di tutti i Gas per formare un ordine complessivo verso il produttore; nel giorno della consegna ogni Gas andrà poi a ritirare le sue cassette. Dal momento che i volumi di acquisti sono molto elevati, l'azienda del produttore siciliano da sola non è più sufficiente a soddisfare le richieste; per questo motivo gli agricoltori vicini sono stati coinvolti nel progetto ed hanno costituito un consorzio per rispondere alle richieste dei Gas, diversificando l'offerta dei prodotti e per risolvere i problemi logistici legati al trasporto. Gli agrumi vengono pagati loro un prezzo che può essere anche cinque volte superiore a quello a cui sarebbero costretti a vendere nei canali della distribuzione tradizionale, mentre ai componenti del Gas le arance biologiche vengono a costare meno che al supermercato.
La rete dei Gas ha una struttura estremamente orizzontale in cui i singoli gruppi sono l'elemento attivo; questo consente l'integrazione e il sostegno reciproco tra gruppi anche molto diversi tra di loro. In questo modo, i Gas promuovono la ricerca di soluzioni collaborative a tutti i livelli: all'interno del gruppo, con i produttori e verso gli altri gruppi.
L'associazione GAStorino nasce nel 2001 e raggruppa associazioni e Gas del territorio della provincia di Torino, assumendo un ruolo di coordinamento e razionalizzazione. Si occupa di sostegno ai gruppi di acquisto organizzando acquisti collettivi tra gli aderenti all'associazione, promozione e sostegno ai Gas e più in generale alle pratiche di consumo critico e di economia solidale attraverso lo scambio di informazioni, mediante il sistema di mailing list, e attività culturali. Gli acquisti collettivi sono motivati dalla necessità di sviluppare accordi più stabili e duraturi con i produttori, soprattutto se localizzati fuori regione, ottenendo così un vantaggio reciproco sia per il produttore sia per il consumatore. Il produttore si trova ad avere un solo interlocutore che raccoglie gli ordini complessivi degli aderenti, i Gas invece hanno la possibilità di gestire in maniera più efficiente gli ordini. Attualmente fanno parte di GAStorino una settantina di gruppi circa e reti attive in città e provincia. Dall'analisi dei prodotti delle aziende ordinabili tramite GAStorino emergono prodotti altamente specifici che danno la possibilità di orientarsi ad un consumo critico che riguarda non solo la scelta dell'alimentazione ma anche dell'abbigliamento e delle calzature ampliando così l'offerta del paniere dei Gas.
La presenza di un coordinamento dei Gas torinesi ha consentito nel tempo di sviluppare alcune iniziative e progetti che altrimenti, a livello di ogni singolo gruppo, non sarebbe stato possibile promuovere, consentendo così una crescita della rete.
Il caso dei Gas mostra quanto la capacità di collocarsi a scale differenti sia strategica. I gruppi d'acquisto infatti non devono esser visti come realtà chiuse all'interno dei loro sistemi di relazioni e dei rapporti privilegiati che riescono ad instaurare con i produttori.
La rete attivata dai Gas può arrivare a comprendere produttori, altri Gas e associazioni del territorio nel quale si inserisce, ma anche altri soggetti presenti sul territorio nazionale così come con quei produttori che riforniscono prodotti non reperibili sul territorio locale. Ciò permette alle reti di economia solidale di attraversare i territori anche in relazione a più scale e di mettersi in contatto con territori e contesti differenti da quello di partenza. Nel caso di GAStorino è proprio un salto di scala, cioè il passaggio da una dimensione pulviscolare di tanti gruppi più o meno autonomi, ad una
rete soggetta ad un coordinamento d'insieme, a consentire ai Gas un mutamento qualitativo dato dalla possibilità di aumentare il paniere dei prodotti acquistabili, di favorire gli scambi e il flusso di informazioni e di risolvere i problemi legati alla logistica.


2 commenti:

  1. L'altra volta, fra le altre cose, si parlava anche del fattore tempo che porta gli individui "chiave" ad impegnarsi sempre più. Mi chiedo, man mano che i Gas si espandono aumentando i quantitativi di merce ordinata, sarà possibile comunque continuare questa attività prescindendo dai meccanismi di un vero e proprio lavoro a tempo pieno? Voglio dire: i diretti interessati, trovandosi ad impiegare sempre più tempo da dedicare a questa attività, potranno continuare ad indossare ancora "i panni del volontario"? Un saluto, Lucia.

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  2. diciamo che la strada del lavoro volontario è per ora quella percorribile. se il "modello" gas, se di modello si può parlare, si espanderà a tal punto da costituire un modello economico diverso e alternativo a quello dominante ( ma ancora non siamo giunti a quel momento) si ripenseranno i vari "ruoli". per ora, da quello che ho avuto modo di osservare e studiare ci si organizza un po' come si può. i gas più numerosi e strutturati che magari si appoggiano ad associazioni già esistenti si possono avvalere dell'aiuto di personale delle associazioni. diverso è il caso del progetto Gac nato a Torino e provincia, di cui sto parlando in questi ultimi articoli, in cui i coordinatori di ogni gruppo sono retribuiti. in linea di massima però l'organizzazione di un gas prevede la divisione di responsabilità all'interno del gruppo. se il gruppo cresce "dovrebbero" crescer di pari passo anche i referenti di ogni prodotto.

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