mercoledì 17 luglio 2013

DIFFERENZE GAC/GAS, IL FUNZIONAMENTO E LA SCELTA DEI PRODUTTORI

di Gaia Matteucciumbra, laureata in Scienze Internazionali all'Università di Torino, con una tesi sul Km zero.

Nel descrivere il funzionamento e l'organizzazione dei Gac è opportuno sottolineare sinteticamente le differenze che lo distinguono dai Gruppi d'Acquisto Solidale (Gas). I Gas solitamente rispondono ad una dinamica organizzativa autogestita a bassa intensità logistica, ogni componente assorbe in modo volontario il costo di distribuzione degli acquisti. La loro struttura è caratterizzata da un numero di consumatori relativamente piccolo, la cui crescita è auto-limitata: superata una certa soglia i Gas manifestano sovente fenomeni di gemmazione.

Nel progetto “Collettivo è Meglio” invece, il coordinamento di ogni gruppo è di fatto delegato al Movimento Consumatori e ad un rappresentante per ogni Gac (detto facilitatore locale). Il Gac diventa un servizio che il MC, braccio operativo della Provincia, fornisce agli associati. I Gac funzionano con ritmo settimanale a giorno fisso (martedì, mercoledì e giovedì). Ogni lunedì sera gli iscritti ricevono tramite newsletter il listino aggiornato con i prodotti che verranno consegnati la settimana successiva. Gli aderenti al Gac possono scegliere e compilare l'ordine tra i prodotti presenti nel paniere. La loro richiesta può essere presentata sia al loro Gac d'appartenenza durante i giorni e negli orari di apertura, oppure mediante la piattaforma di acquisto on line (http://www.sostenibile.com/gac/mc). Tutti gli ordini pervenuti nei singoli Gac vengono sommati in un unico ordine di gruppo dal facilitatore che invia il proprio ordine di gruppo al Movimento Consumatori, il quale scorpora e inoltra le varie quantità dei prodotti ai rispettivi produttori. Una volta arrivata nel magazzino centrale dei Gac, in via Goito nel quartiere San Salvario, la merce viene divisa in base agli ordini aggregati di ogni singolo Gac. Il trasportatore così, ritira la merce portandola nelle varie sedi dei gruppi. Qui ogni facilitatore compone gli ordini individuali riunendo all'interno di cassette i prodotti richiesti da ogni singolo associato. Per quanto riguarda i prodotti secchi invece, l'operazione di suddivisione nelle varie spese individuali di ogni associato, per tutti i Gac, viene effettuata direttamente nel magazzino centrale. Ogni sede del Gac (normalmente messa a disposizione a titolo gratuito dai Comuni ospitanti o dalle associazioni) è aperta tre/quattro ore (normalmente dalle 16 alle 20) a giorno fisso (martedì, mercoledì o giovedì) in cui gli iscritti possono passare a ritirare la propria spesa ordinata la settimana precedente e pagare alla consegna. La partecipazione ad un Gac, diventando un servizio che il MC offre agli associati, ha un costo. Nei primi anni in realtà, la tessera associativa era di 2€ permettendo così di iscriversi ad un costo nullo. Con il tempo il MC, a causa dei finanziamenti della Provincia che via via diminuiscono sempre di più, decide di introdurre una quota associativa annuale pari a 30€ per i Social-Gac e 50€ per tutti gli altri Gac e la possibilità di provare il servizio attraverso una tessera di “Benvenuto al Gac” che con 10€ dà la possibilità di accedere a tre ordini e volendo di continuare ad accedere al servizio con l'iscrizione.
Oltre al funzionamento logistico, una delle attività più impegnative nel momento di attivare un progetto di gruppo d'acquisto, è la selezione della lista di produttori da cui rifornirsi. Mentre nei Gas tale scelta viene presa in modo orizzontale e partecipato tra tutti gli iscritti, nel progetto “Collettivo è Meglio” l'attore principale nella selezione dei produttori è il Movimento Consumatori. Tale aspetto porta ad allontanare i singoli consumatori dai produttori, riducendo talvolta significativamente quel valore aggiunto dato dalla relazione tra consumatore e produttore capace di generare rapporti di fidelizzazione e quindi di continuità nel mantenimento del Gruppo d'Acquisto. Inoltre, tale aspetto relazionale, è tanto più incisivo quanto più i due attori riescono a trovare dei momenti e dei luoghi di scambio.
Le caratteristiche dei prodotti del paniere dei Gac sono completamente altre rispetto a quelle dei prodotti che affollano gli iper/supermercati nei quali le grandi marche si contendono le posizioni sugli scaffali a colpi di campagne pubblicitarie milionarie. Al contrario, nessuno dei prodotti del paniere Gac viene pubblicizzato attraverso i media. Le aziende piemontesi riforniscono gran parte dei prodotti dei Gac. Tali aziende producono soprattutto prodotti non lavorati o ad alta deteriorabilità. La localizzazione di tali aziende è concentrata nella provincia di Torino e Cuneo entro un raggio di circa 50 chilometri da Torino. La distribuzione dei restanti produttori coinvolge invece l'intera penisola e la loro offerta è principalmente caratterizzata da prodotti lavorati. L'80% dei prodotti del listino è caratterizzato da prodotti biologici ad un prezzo che risulta essere il 50% inferiore a quello di prodotti equivalenti che si possono trovare nelle botteghe specializzate o nei supermercati. Il paniere non contiene, inoltre, nessun prodotto di quarta gamma ovvero quei prodotti ortofrutticoli pronti per il consumo, frutta e verdura fresca, lavata, asciugata e tagliata, confezionata in sacchetti o contenitori di plastica. Importante sottolineare anche la sensibilità nella scelta di aziende che praticano agricoltura sociale come nel caso di Cavoli Nostri e Il Ramo. La scelta di queste aziende contribuisce a far sì che i ricavati di vendita possano contribuire alla sostenibilità economica di queste realtà e può configurarsi come un tassello importante del percorso riabilitativo e/o di inserimento sociale di persone svantaggiate.

I prodotti ortofrutticoli del paniere sono stagionali, cioè venduti nei periodi dell'anno in cui avviene la maturazione di quelle colture, e alcuni produttori si alternano di conseguenza nel corso delle stagioni a seconda dei prodotti offerti e nel rifornimento di Gac diversi (in altre parole vi sono più produttori di ortofrutta che riforniscono solo determinati gruppi dato che ogni azienda non può garantire da sola la fornitura, ad esempio di insalata, a tutti gli associati degli 11 Gac). Il paniere risulta essere estremamente articolato e nel corso del tempo si è ampliato sempre di più. Contiene quasi 300 prodotti che variano dall'ortofrutta, ai prodotti secchi come pasta, riso, cereali, pane, prodotti da forno, snack dolci e salati, alle bevande alcoliche ed analcoliche, ai condimenti, alla carne (che viene fatta girare una volta ogni tre settimane in ogni Gac) e i salumi, fino a comprendere prodotti per l'igiene della casa e della persona. L'ampia scelta di prodotti, riforniti da quasi 50 produttori, permette quindi di comporre in maniera quasi completa la spesa settimanale. Il paniere di Gennaio contiene sette varietà di mele diverse del territorio piemontese (Dalinette, Fuji, Golden, Granny Smith, Red Delicious, Creemson, Grigia di Torriana), sicuramente un numero esagerato ma segnale dell'importanza e del valore culturale del progetto nel riscoprire l'estrema varietà e le ricchezze del proprio territorio. Il progetto permette inoltre di conoscere determinati prodotti, come ad esempio il cavolo nero, di cui non si sospetta nemmeno l'esistenza (ci si potrebbe aspettare che sia un normale cavolo rotondo nero, in realtà sono mazzetti di foglie). Quando non è possibile rivolgersi a produttori locali i Gac si rivolgono anche a produttori molto distanti, rimanendo però sempre entro i confini nazionali; infine i prodotti non reperibili nel mercato nazionale , se pur acquistati da produttori esteri, cercano di rispettare sempre i requisiti di una filiera corta funzionale, è il caso del caffè, del cioccolato, delle banane, provenienti solitamente  dall'America Latina dal circuito del commercio equo e solidale.

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